Culpeper Farm

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    Sia Cassiopea che David riconoscono i due uomini del supermarket. Il tizio magro che stava di piantone fuori con l’auto e l’altro di piccola statura che invece era entrato accompagnato dall’amico che avevano successivamente fatto fuori. I due si rivolsero all’uomo che era sceso per primo dal suv. Lui non li guardava ma li stava ascoltando attentamente, mentre il suo sguardo scandagliava come un sonar, l’intera fattoria. Intanto Jacob aveva raggiunto la recinzione sul lato opposto dove si trovavano le tre auto. Accovacciato nella vegetazione, osservava furtivo le intenzioni di quelle persone, inconsapevole sugli sviluppi di quella situazione ed ignaro della presenza di altre persone all’interno della fattoria. Varie sono le scelte che può operare… restarsene in disparte o abbandonare la zona, tentare di scavalcare la staccionata, stando attento a non ferirsi con il filo spinato, ma soprattutto attento a non farsi scoprire.




    ...CONTINUA...

     
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  2. leafer
     
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    David Foster

    "Cappuccino"

    Non mi avrete

    "Non mi avrete"


    "Non può essere vero... Non può essere vero"
    Ripetevo in continuazione passeggiando dall'altra parte del tavolo, la parte opposta a dove i miei coinquilini osservavano dalla finestra i visitatori. Riconobbi quei due che erano al market giorni fa, li riconobbi guardando tra le teste dei miei compagni curiosi alla finestra.
    "Li conosci Andrew? Conosceranno voi..."
    Cercavo di non urlare ma, stavo davvero per perdere la pazienza. Quei tizi erano di nuovo dinanzi a me e Cassiopea.
    "Quante probabilità possono esserci che anche loro si trovino qui adesso? Non abbiamo fatto niente" cercavo lo sguardo di Cassiopea.
    Sbattei i palmi delle mani
    "Bene, prendo il mio bastone, il primo di loro che tenta di varcare queste mura, prenderà un sacco di botte"
    Un nuovo bastone me lo ero costruito. Lo avevo modellato da un giovane ramo e il resto lo usavamo come legna da ardere. Non era metallo è vero, ma mi ero allenato, ed ero pronto a suonargliele a dovere.
    Corsi su per le scale, dritto nella mia stanza. Spalancai la porta e sfilai via la canottiera e poi via i pantaloni del pigiama. Alle braccia avevo ancora quei graffi guadagnati dall'ultima uscita. Avevano ancora la crosticina di sangue coagulato. Mi ero infiltrato attraverso del filo spinato, e mi era costato una maglietta. In compenso la muscolatura era aumentata, sembrava avessi il fisico di un quasi guerriero. Mi infilai i jeans e indossai una felpa di colore verde. Mi accovacciai al letto e allungai un braccio sotto afferrando il mio bastone. Riscesi le scale e arrivato all'ultimo gradino ero pronto a dei comandi nonostante fossi già stanco di dover lottare, volevo la pace con Andrew, Susan e Cassiopea, nient'altro.



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  3. Cassiopea Wild
     
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    Cassiopea Wild

    "Cassie"

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    "Something's happening. I got this sudden rushing feeling, like we're running out of time"

    Non ci potevo credere. Non potevano essere proprio quei due. Proprio loro. Aprii la bocca e la richiusi all’istante, quando li riconobbi, da dietro le tendine al fianco della porta di ingresso. Com’è possibile? Mi abbassai subito, strisciando silente con la schiena contro la porta, la testa contro le ginocchia per un nano secondo che mi sembrò un’eternità, in quel momento. Sospirai, alzando lo sguardo verso David.
    Sono loro.
    Dissi semplicemente, secco il tono di voce. Inutile ripetere che non ci avevano seguito, lo avevo già detto e confidavo nel fatto che Andrew e Susan ci avessero creduto. Anche perché era passato parecchio tempo da quando eravamo scappati. In sostanza fu solo una sconvolgente e tragica coincidenza, non si sa come. Mi alzai nuovamente in piedi, questa volta impugnando i miei due coltelli cinesi, sfilandoli dalle piccole else che avevo appeso all’altezza dei fianchi. Il bastone del viandante era invece dietro alla mia schiena.
    Non dobbiamo attaccare subito, lasciamoli fare. Propongo di essere silenziosi e calcolatori, questo è il mio modo di fare… lo sapete
    Aggiunsi, guardando verso la porta che portava al sottoscala della casa. Lì si trovavano gran parte delle loro provviste, altre armi, tutto ciò che avrebbero dovuto proteggere. Gli altri conoscevano oramai il mio modo di agire: ero calcolatrice, cauta, silenziosa. Giravo attorno alla preda anche per ore, prima di attaccarla. Anche per via del fisico minuto, non mi sono mai azzardata a lanciarmi in un corpo a corpo, a meno che non ne fossi proprio costretta. E anche quella volta la mia idea era proprio quella: nasconderci e fingere di non essere in casa, anche se fossero entrati. Lasciarli fare, forse sarebbero andati via. Forse si sarebbero adagiati, lasciando le armi e avremmo potuto attaccarli. Ma in quel momento, eravamo in netto svantaggio. Erano tanti uomini. Ed armati. Non avevamo speranze in uno scontro diretto.
    Sono armati, sono tanti… nascondiamoci nel sottoscala, facciamo finta di non essere in casa. Forse andranno via, forse lasceranno le armi aspettando il nostro rientro. Avremo tempo di studiare un piano per farli fuori…
    Macchinai tutta quella teoria in pochi secondi, mi poteva essere anche sfuggito qualcosa, ma era l’idea migliore che mi potesse venire in quel momento, con così poco tempo.
    Non è intelligente fare la prima mossa…
    Sussurrai. Mi avvicinai con la mano sinistra alla maniglia del sottoscala, aspettavo un cenno degli altri, in particolar modo da David, il mio compagno di avventure dal primo giorno che arrivai lì. E infondo speravo che mi avessero seguito tutti, perché rimanere lì a fare la carne da macello con quegli uomini armati non mi sembrava affatto un’idea geniale.
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  4. Gianevero90
     
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    Jacob Robins


    Testo alternativo




    Il tepore del mezzogiorno iniziava a riscaldare la temperatura, il venticello creato dalla siepe dove ero nascosto rinfrescava la mia pelle accaldata dalla tensione del momento. Nel cortile della casa intravedevo fermarsi le auto, mi resi conto che qualcosa non andava, le persone all'interno non scesero subito quasi come se volessero studiare il posto. Dopo alcuni momenti dalle vetture poste all'estremità uscirono dei tipi dai tratti sudamericani armati fino hai denti che aprirono lo sportello dell'auto centrale, <<un comportamento tipico dei boss della criminalità organizzata>>. Quando lo sportello era ormai aperto scese un omone con una faccia tutt'altro che rassicurante indossava un cappello e portava i baffi che poco lasciavano intravedere il resto del viso. Ero pronto dovevo fare qualcosa, quella casa poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Avrei fatto la mia mossa appena gli uomini fossero entrati nel casale, dovevo impadronirmi di uno di quei SUV per avere qualche speranza.


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    Edited by leafer - 31/3/2018, 17:21
     
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    Andrew Jordan

    "Il Fante"

    JcLnOTc

    "Dio ci ha messo tra i balocchi usati"

    Istinto… ragione… reagire… temporeggiare. La verità era solo una, eravamo dei topi in trappola. Di sicuro quell’uomo in fondo al sentiero non era venuto li da noi per chiedere un bicchiere di acqua e, quando mi voltai verso David e Cassiopea, compresi chiaramente che i loro fantasmi erano tornati a bussare alla nostra porta. Non aveva importanza come ci fossero riusciti, importava solo che adesso erano lì e non se ne sarebbero andati con le mani vuote. Il giovane David fece leva sulla propria acerba età dando sfogo al proprio impeto di imbracciare le armi e prepararsi alla battaglia, impavido o tremendamente sconsiderato, non riuscii a connotargli precisamente una delle due categorie. Di tutt’altro avviso fu la proposta di Cassiopea, nascondersi evitando qualsivoglia incontro con quei personaggi. Era sicuramente una scelta saggia ma fino a che punto. Entrambe le considerazioni dei ragazzi avevano il loro lato positivo e negativo, ma purtroppo non avevo nessuna sfera di cristallo dove poter scrutare il prossimo futuro che ci attendeva. Ma avrei dovuto prendere una scelta, opinabile… non per forza condivisibile, ma necessaria per fornire un ulteriore prospettiva al mio gruppo. Susan mi era accanto e riuscivo a percepirne le sue vibrazioni, tesa come una corda di violino, ma sicuramente lucida per farmi da spalla. Ci fu una breve occhiata fra di noi, prima di voltarmi verso i due ragazzi.

    «David… comprendo la tua frustrazione ma credi che quel tuo bastone ci possa proteggere da quel gruppo armato? Potresti accoppare i primi due, ma il resto ci ridurrebbe ad un colabrodo!»
    Tenni lo sguardo per qualche lungo secondo su quello di David, prima di spostarlo su Cassiopea.

    «L’idea di nasconderci non sarebbe da scartare se non fosse per il fatto che quel tizio li fuori sa perfettamente che noi siamo qui dentro. Come faccio a saperlo? Semplice, il mio lavoro da fotoreporter mi ha portato a vivere parecchie situazioni dove la merda scorre a fiumi e questa assomiglia tanto ad una di quelle. Una carovana di tre auto, con quattro uomini per ogni vettura è da una di quelle esce quel tizio che ha la faccia di un fottutissimo narcotrafficante, beh credimi se avesse avuto qualche dubbio sulla nostra presenza qui, avrebbe parcheggiato il suo suv dritto nel salotto di questa casa. Per di più rifugiarci in cantina ci farebbe rischiare di toglierci ogni possibilità di fuga. Guardati intorno, ogni finestra o porta è una via di ingresso ma anche di uscita, li sotto non avremo scampo. E poi se quel tizio li fuori non è ancora entrato è perché vuole...».
    Venni interrotto dalla voce di quell’uomo sconosciuto. Solo il timbro della sua voce faceva venire la pelle d’oca tanto era profonda.

    «Buongiorno gente! Lasciate che mi presenti, sono Lucio Salgado e sono qui perché voi avete una cosa che mi appartiene.»

    «…contrattare»
    Corrucciai la fronte, mentre esclama flebilmente quel verbo a chiusura della frase che stavo completando. Non capivo a cosa si riferisse, forse quella casa era la sua? Se fosse stato così avremmo levato le tende immediatamente. Ma i miei ragionamenti vennero interrotti nuovamente

    «Un po’ di tempo fa, uno dei miei uomini è stato ammazzato in un cazzo di Supermarket a qualche miglio da qui. Ora posso comprendere che quando si è in cerca di beni primari, certe condizioni umane possano cambiare, ma quando queste cose accadono, beh a me mi viene proprio il nervoso… soprattutto se a tirare le cuoia è uno dei miei!»

    Quell’uomo fece un breve cenno con la testa ad uno dei suoi, il quale raggiunse la vettura in testa al convoglio e dalla porta tirò fuori una persona incappucciata e legata con le mani dietro la schiena. La fisionomia era femminile e il vestito era logoro e sporco. Fu fatta inginocchiare e le fu strappato in malo modo il sacchetto che la copriva.

    «Conoscete quella ragazza?». Susan non aveva emesso un solo fiato fino a quel momento, ma la domanda che pose gettò tutti nello sconforto più totale… eravamo nella merda e avremmo dovuto imparare a nuotare al più presto o ci si saremmo affogati dentro.


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    Quando videro il volto della ragazza, David e Cassiopea riconobbero la ragazza del supermarket. Aveva dei lividi sul volto e il labbro superiore spaccato. I capelli sporchi ed uno sguardo sofferente di chi aveva visto e subito troppo.

    «Questa ragazza subirà le nostre torture fino a quando non ci consegnerete chi stava con lei in quel supermarket.»
    Fece segno ad uno dei suoi uomini il quale imbracciò il fucile e miro alla cisterna. Poco dopo lo sparo un rivolo di acqua iniziò a scorrere insistente dalla cisterna.
    «Questo servirà a velocizzare un po’ la pratica.»
    Intanto Jacob riesce ad ascoltare le parole di Lucio e ad assistere a tutto. Dovrà decidere se cambiare piano o perseverare nell’intento di rubare uno dei suv.




    FINE EVENTO

     
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  7. leafer
     
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    David Foster

    "Cappuccino"

    Non mi avrete

    "Non mi avrete"

    Feci un cenno di approvazione a Andrew e mi avvicinai a lui poggiando il mio bastone sul pavimento ad ogni passo. L'uomo con i baffi era chiaro sapesse che fossimo in casa, infatti cominciò a parlare ad alta voce. Era necessario che ripetessi "come avessero fatto a trovarci" speravo comunque di scoprirlo un giorno. Insieme ad Andrew e agli altri guardavo fuori e vidi anch'io l'ostaggio uscire fuori dalla macchina. Mi portai la mano davanti la bocca per lo stupore e gli occhi divennero lucidi. Ero felice di rivedere Lenora ancora viva ma, mi ramamricavo che l'avessero presa loro. A giudicare dal suo aspetto non sel'era passata affatto bene e quei bastardi meritavano sicuramente una bella lezione.
    "Miseriaccia"
    Imprecai ad alta voce tentando di dare le spalle alla finestra pur di non guardare. Sentì lo sparo e mi voltai di colpo con la paura che l'avessero giustiziata ma lei era ancora lì e la pistola puntava verso il serbatoio d'acqua.
    "Dobbiamo salvarla"
    Era scontato eppure, io e Cassiopea eravamo l'unica merce richiesta per lo scambio.
    "E' chiaro che dobbiamo offrire loro qualcosa di più vantagioso... Non voglio andare con loro"
    E' vero, fui egoista
    "Non voglio mettere piede in quel veicolo e voglio che Lenora torni da noi"
    E' chiaro che se non avessero accettato qualunque scambio Andrew avrebbe proposto loro, allora avrei cambiato idea. Lenora era malconcia, era lei che meritava una casa e un luogo sicuro lontano da quei tizi, non io.

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  8. Cassiopea Wild
     
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    Cassiopea Wild

    "Cassie"

    Testo alternativo

    "Something's happening. I got this sudden rushing feeling, like we're running out of time"

    Ascoltavo le parole di Andrew, ascoltavo le parole di David. E i movimenti che accadevano fuori, a così pochi passi da noi. Di nuovo quella sensazione che speravo di aver finalmente lasciato lontano, appartenente al passato. E invece tornò, quella sensazione di cuore in gola, quella sensazione dove ero costretta nuovamente a tirare fuori il mio sangue freddo. Per pochissimi secondi sentivo e vedevo tutto a rallentatore, come se i miei sensi fossero occultati da qualcosa. E poi nuovamente, come un dito sul tasto “accelera”, tutto cambia, tutto si velocizza e poi si normalizza. In così pochi secondi dover pensare a tutti non poteva essere cosa facile. Andrew aveva ragione, con un bastone contro tutte quelle persone armate non potevano avere molte speranze, ma ero convinta che le armi bianche, se sapute usare, potessero essere molto più che dei semplici bastoni o dei semplici coltelli cinesi.
    Dobbiamo essere veloci… e scaltri…
    Mormorai in modo che potessero sentirmi anche loro. Ma in realtà, stavo parlando più con me stessa che con gli altri. Con la schiena schiacciata contro la porta, i coltelli cinesi a mo’ di facile estrazione. Ero pronta a qualsiasi cosa, in quel momento. Socchiusi gli occhi, quando sentii quella voce.
    Sapevano che eravamo qui…
    E’ l’unica soluzione che mi venne in mente di pensare, in quel momento. Forse ci avevano cercati e visti rientrare in quella casa in una delle nostre uscite. O mille altre possibilità, ma sicuramente non ci avevano seguiti quando giunsero lì per la prima volta. Ero completamente assorta da quelle riflessioni, quando sentii la voce di Susan chiedere se conoscevamo quella ragazza. Sbirciai dalla finestra al fianco della porta. Sospirai. Lenora. Guardai David in quel momento, mi sentivo il verme viscido che quella società mi aveva costretta a diventare.
    Solo di vista. Non è nessuno per me.
    Non mi dispiaceva neanche un po’ dire una cosa del genere, in quel momento.
    Quella tipa non ha fatto altro che metterci nei guai. Non faceva che parlare e parlare, l’hanno sentita e l’hanno presa. Non è così importate da poter sacrificare nessuno di noi.
    Questo è quello che pensavo in quel momento. Cruda ma reale. La mia vita, quella di David o di Andrew e Susan, che ci avevano accolti, valeva di più per me. Se dovevo scegliere una vita da salvare, non avrei scelto quella di Lenora.
    Se la decisione fosse spettata a me… beh, cari lettori, avrete sicuramente quale avrei preso.
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  9. Gianevero90
     
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    Jacob Robins


    Testo alternativo




    Ero intento a guardare lo svolgersi della situazione, sapevo che dovevo assolutamente intervenire ma dovevo aspettare il momento adatto.
    Gli uomini fecero scendere una donna piena di ematomi con una faccia provata da uno dei suv
    Probabilmente un'ostaggio, ma perché?
    Gli uomini raggiunsero l'abitazione , dopo una breve conversazione il capo estrasse una pistola, puntò la cisterna e sparò facendo fuoriuscire dell'acqua
    (Una visione bellissima visto che non bevevo da tanto)l'uomo intimò a qualcuno di uscire dalla casa e consegnarsi, questo voleva dire che la casa era abitata. Gli uomini a questo punto erano abbastanza distanti dalle auto le quali rimanevano molto vicino alla vegetazione del Giardino, dovevo fare la mia mossa.
    Scavalcai il recinto sdraiandomi quasi a terra camminando come un ladro, l'acqua che scorreva dalla cisterna rumoreggiava sull'asfalto coprendo i rumori che potevo fare, davanti a me C'era un albero dove decisi di riparmi, guardando verso gli uomini vidi quella povera donna, inerme.
    Dovevo andare via? O provarla a salvare? Quando uno dei due uomini che la tenevano la strattonò per i capelli decisi che dovevo aiutarla.
    Uno dei suv era a circa due metri da me, il finestrino era abbassato quindi decisi si entrare da li per far meno rumore possibile, ero dentro rannicchiato sui sedili anteriori dovevo sbrigarmi, innestai la marcia prima di accendere il motore, decisi che li avrei ostacolati investendoli mi tirari su accesi il motore staccai la frizione e nascosi la testa dietro lo sterzo,le ruote slittarono sull'asfalto il veicolo prese subito velocita. Nel giro di poco ero vicino a loro.

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